Pur non essendo stricto sensu il coro del duomo, la Schola Cantorum «Chiesa di Rieti» svolge in massima parte il suo servizio nella Basilica Cattedrale di Santa Maria. La sua indole diocesana la porta inevitabilmente ad animare celebrazioni che, per la loro natura, hanno luogo prevalentemente nella chiesa madre.
La formazione corale che ha iniziato a prendere forma nell’estate del 2015 e che ora porta il nome di Schola Cantorum «Chiesa di Rieti» ha subito trovato posto, per l’animazione delle liturgie diocesane, nell’abside retrostante l’altare maggiore della chiesa. Qui, prima di essa, aveva già cantato per lungo tempo, dopo aver lasciato la cantoria del braccio sinistro del transetto, la Schola Cantorum «Santa Cecilia», nata nel secondo dopoguerra in seguito alla dissoluzione della gloriosa cappella musicale del duomo e per diversi lustri diretta da don Lino Marcelli, attualmente presidente (arcidiacono) del Capitolo dei canonici. Nella stessa posizione è stata ospitata, dal dicembre 2014 fino all’insediamento di mons. Pompili, la corale polifonica «Aurora Salutis», alla quale l’allora vescovo di Rieti, mons. Delio Lucarelli, aveva chiesto di farsi carico del servizio musicale nelle liturgie vescovili dopo alcuni anni dallo scioglimento della «Santa Cecilia».
Il sisma che ha colpito il Centro Italia negli ultimi mesi ha però reso inagibile il catino absidale. Da settembre, dunque, la schola si dispone nel braccio destro del transetto, in prossimità della cappella del Santissimo Sacramento. Tale soluzione, liturgicamente incongrua e logisticamente scomoda, appare al momento obbligata tenuto conto della struttura della Cattedrale e delle altre esigenze legate alle celebrazioni presiedute dal vescovo. L’auspicio è che la si possa accantonare quanto prima, non appena l’abside sarà stata messa in sicurezza.
Dei due organi di cui la Basilica Cattedrale dispone, soltanto uno è utilizzato per l’accompagnamento delle esecuzioni della schola. Si tratta dello strumento fornito dalla ditta Giuseppe Zanin di Camino al Tagliamento (Udine), installato nel 1975 nella cantoria di sinistra. Al nuovo organo, a suo tempo realizzato grazie a un finanziamento della Cassa di Risparmio di Rieti, fu collegato quello settecentesco di Damaso Fedri, ubicato nella cantoria di destra. Quest’ultimo, però, da alcuni anni risulta inservibile in quanto bisognoso di restauro. È stato pertanto temporaneamente scollegato da quello novecentesco in attesa che si possa procedere agli interventi necessari.
Le pedane sulle quali trovano posto i cantori della schola provengono da San Domenico. Sono state donate a Santa Maria da mons. Luigi Bardotti (1941-2016), rettore della chiesa dell’ex convento dei Predicatori oltre che parroco di Santa Lucia e canonico della Cattedrale, in vista dell’ordinazione del vescovo Domenico. Fondatore nel 1999 della corale «Aurora Salutis», appassionato di musica sacra (che peraltro praticava cantando da basso) e sostenitore dell’evoluzione diocesana del suo coro, don Luigi è scomparso prematuramente il 16 ottobre 2016. Non ha dunque avuto modo di assistere, pur avendo partecipato alla fase preparatoria del decreto e dello statuto, alla formalizzazione della nascita della Schola Cantorum «Chiesa di Rieti», della quale sarebbe certamente stato cantore e spiritus movens. La sua figura continua a vivere nel ricordo affettuoso e riconoscente dei coristi, il suo retaggio si perpetua nella prosecuzione, sia pure con una nuova fisionomia, dell’attività canora della sua creatura.